Fare trading sul petrolio significa speculare sulle oscillazioni del valore di mercato e guadagnare approfittando di esse. Negli ultimi anni gli investitori privati si stanno interessando sempre più al petrolio perché si è notato che il suo valore è generalmente indirizzato al rialzo, fermo restando i casi in cui il prezzo subisce importanti crolli. Se si ha intenzione di investire sul petrolio è necessario conoscere il funzionamento dei cosiddetti mercati spot, perché è al loro interno che viene scambiata,nel breve periodo ,questa materia prima, così come tutti i suoi derivati.
Come funziona il mercato petrolifero?
Il mercato funziona in questo modo: lo scambio avviene tra venditore e compratore che si accordano sul prezzo sia del greggio (materia prima) sia del prodotto lavorato. É quindi chiaro che esistono due mercati spot: uno per il greggio e uno per il prodotto lavorato (i derivati). Nello specifico i mercati spot per il greggio sono tre:
- il barile Brent, che è il mercato di Londra dove le quotazioni del greggio subiscono una forte influenza;
- il barile di WTI, che è il marcato della Grande Mela;
- il barile Dubai Light, che include tutta l’area degli Emirati e Singapore.
Il prezzo del petrolio è estremamente volatile, perciò è possibile assistere a casi di crollo o rialzo del suo valore, sulla base di notizie talvolta non veritiere.
Cosa influenza il valore del petrolio?
Senz’altro saprai che le quotazioni sui mercati finanziari fanno oscillare il prezzo del petrolio, la cui unità di misura è il barile (ossia 159 litri). La quotazione sui mercati finanziari del barile è strettamente legata agli investimenti che vengono fatti a livello internazionale. Oltre, ovviamente, alla domanda e all’offerta che influenzano il valore di mercato. Questi due sono gli elementi essenziali da conoscere e da non trascurare mai, se si ha intenzione di guadagnare investendo in materie prime, e soprattutto devi implementare una opportuna strategia di trading online sul petrolio.
Nello specifico, l’offerta del petrolio è dettata dalle compagnie che lo producono o lo estraggono. L’offerta è regolamentata dall’OPEC un’organizzazione che gestisce molti dei paesi che esportano petrolio. La domanda di petrolio, invece, è in costante aumento e provoca così un’incremento delle quotazione del petrolio. L’aumento della richiesta è legato sopratutto all’industrializzazione di paesi come l’Asia che, rispetto a 20 anni fà, ha aumentato (e di molto) il suo fabbisogno petrolifero. Altre variabili che influenzano le quotazioni del petrolio sono costituite dagli incidenti nei siti di produzione, dalle crisi economiche, dallo scoppio di guerre nei luoghi in cui si estrae il greggio o dal valore del dollaro.
Gli choc petroliferi
La storia delle quotazioni sul petrolio è stata segnata dai cosiddetti choc petroliferi. Altro non sono, se non dei periodo durante i quali il valore del barile rimane statico o tende verso il basso, seguiti da un forte rialzo verso l’alto. Tra i più importanti choc della storia del petrolio si ricorda quelli del ’73 e dell’80 che portarono ad un rialzo del valore del barile, che arrivò a triplicare le sue quotazioni.
Per concludere, investire sul petrolio può consentire di effettuare importanti speculazioni sul suo valore di mercato, questo perché le quotazioni sono altamente volatili. Inoltre il greggio presenta numerose possibilità di guadagno dal momento che le informazioni sul suo andamento o sui fenomeni che ne influenzano il prezzo, sono facili da ottenere sul web.