Gli ETF (Exchange Trade Fund) sono fondi negoziati in borsa che consentono di fare investimenti diretti sul petrolio in modo molto rapido e semplice, dal momento che puoi ottenere i primi risultati in meno di 80 giorni, semplicemente delegandone l’acquisto direttamente al tuo broker on line. In particolare, potrai vendere o acquistare gli ETF esattamente come faresti con un comune titolo in borsa e, conseguentemente, correrai tutti i rischi che si corrono quando si acquistano titoli.
MERCATI DI RIFERIMENTO
I mercati di riferimento per l’acquisto di ETF petroliferi sono il WTI, considerato l’oro nero del Texas perché ha delle peculiarità che lo rendono il petrolio più pregiato in assoluto( ma non per questo più costoso) e il Brent, il più diffuso nel mercato del greggio a livello mondiale che deriva dal Mare del Nord.
Per quanto concerne il rapporto tra le due tipologie di petrolio, il primo ha una liquidità superiore rispetto al secondo( 5:1) ma, nonostante la differenza tra i rendimenti dei due non sia rilevante, tieni presente che gli ETF legati al Brent hanno indubbiamente costi di gestione più ridotti e dunque risultano in linea di massima più convenienti.
COME INCIDE IL PREZZO DEL PETROLIO SUGLI ETF?
Com’è noto, il prezzo del petrolio subisce continue oscillazioni ed ha come valuta di riferimento il dollaro, ragion per cui risulteranno influenti sul valore degli ETF anche le variazioni del cambio euro- dollaro.
Nel momento storico attuale, il prezzo del greggio non gode di una situazione ottimale posto che, alla fine del 2017 il Brent costava addirittura solo 57 dollari al barile, mentre il WTI ne costava solo 68. Andando a ritroso, ci rendiamo immediatamente conto che la situazione era decisamente diversa, anche se iniziava a precipitare verso il basso, dal momento che verso la metà del 2014 il prezzo del petrolio aveva raggiunto i 100 dollari al barile.
Poiché, attualmente, secondo alcuni esperti nel settore, il prezzo del petrolio potrebbe scendere vertiginosamente addirittura sotto al di sotto dei 30 dollari, viene da pensare che, quando si parla di investimenti inerenti al petrolio, sia più indicato pensare di fare un trading a breve termine, cosicché gli ETF sembrerebbero rappresentare la soluzione più conveniente.
Inoltre, tieni presente che mentre con i comuni fondi di investimento
puoi decidere autonomamente come investire il denaro, con gli ETF dovrai considerare che sono legati in alcuni casi ai benchmark (indici azionari di riferimento) ed in altri all’andamento del mercato azionario di determinati beni sottostanti, tra cui anche il petrolio.
QUALI SONO I MIGLIORI ETF?
A mio avviso, questi sono i migliori ETF a partire dallo scorso anno ma che credo daranno soddisfazioni anche nell’anno in corso:
- Shares Edge MSCI USA Momentum Factor, il cui acquisto ha un costo di 15 dollari l’anno ogni 10mila dollari investiti;
- Financial Select Sector SPDR Fund, un ETF allo 0,14% i cui tassi di interesse sono in costante crescita;
- Energy Select Sector SPDR, un ETF alla stessa percentuale del precedente, include importanti compagnie industriali sia nel settore gas e petrolio sia in quello dell’energia;
- PowerShares S&P SmallCap Information Technology, rientra nel settore tecnologico di cui è prevedibile la continua espansione;
- Health Care SPDR, relativo ad aziende come UnitedHealth Group o Johnson & Johnson, non può che essere un buon investimento.
CONVIENE INVESTIRE IN ETF?
Il consiglio che mi sento di darti, in questa sede, qualora intendessi fare investimenti nel settore petrolifero tramite ETF è di affidarti ad un broker in possesso di regolare licenza, affinché possa metterti al riparo da eventuali frodi, così da non esporre ad un rischio troppo elevato i tuoi risparmi.
Seguendo questa linea, potrai ottener dei vantaggi nel breve periodo, dato che il trading tramite ETF prevede una procedura molto celere.
Tieniti, inoltre, costantemente informato ( tu e il tuo broker o consulente finanziario), possibilmente in tempo reale, così da comprendere il funzionamento e l’andamento del mercato in questione e ricorda che, quando si parla di investimenti, la prudenza non è mai troppa ed il rischio si nasconde sempre dietro l’angolo.